Thursday, December 22, 2011

Una favola da raccontare



E mi siedo qua, nella mia camera in una casa un po' fuori di Tallinn, la mia città che amo da morire. È la notte, silenZiosa e buia, che amo altrettanto. È diverso il nostro ambiente in Estonia - il primo giorno di ritorno, quando mia madre mi ha detto che il sole brillava, io non lo vedevo! La luce era leggermente aurea. Non succede spesso in questo periodo. E poi, non ostante (anzi, grazie a) questa notte polare, c'è un'aura magica intorno. Si sentONO profumi dolci ovunque che si mEscolano con l'aria gelata. Da fuori, a quasi ogni finestra delle case si vedONO delle candeline elettriche accese, che per me simbolEGGIANO "la pace di Natale" (non so, ma probabilmente in italiano non si dice cosi). C'è uno strato leggero di neve nel nostro giardino e sUI piccoli alberi sempreverdi. Se dovessi descrivere tutto questo in una parolA, direi che sarebbe una favola.

La mia piccola casa mi ha accolta con calore, con la mia famiglia carissima e la mia camera che sembra essere una fortezza e anche un nido. C'è il mio pianoforte e le mie cuffie che mi carezzano i le orecchie :) C'è tutta la grande libreria e un manuale d'italiano da principiante che non ho studiato mai fino alla fine e che, effettivamente, ormai non mi aiuta più... :) per questo, in qualche modo (in un certo senso), sono felice. A questo punto devo menzionare che mi manca il parlare italiano. E perdonatemi se faccio degli errori in questo testo - potete liberamente correggermi nei commenti:)

Adesso sento anche come l'Italia, oppure essere in Italia, è una parte di me. Il calore della gente sopratutto. Sono caricata da questo. Ma vedo che l'Estonia, a suo modo, mi offre lo stesso. Sapete quante emozioni in più ci sono se il vostro mondo diventa più grande grazie ad un'altra lingua e quindi ad un'altra cultura? Non si devono chiudere le porte, essendo di qui o di là, ma piùttosto costruire dei ponti.

Benchè prima ho usato la parola "nido" per casa mia, potrei allargarla anche per tutta l'Estonia. Sembra un posto sicuro da ogni suo lato (naturalemente, in questo caso, in confronto all'Italia) e non soltanto per il mondo del lavoro o la situazione politica, ma anche per l'ambiente fisico - i bar, i café foderati di tessuti e le poltrone su cui si può quasi letteralmente affondare, godendosi un té di Natale ed i racconti dei amici...

Oggi ho pattinato in una pista di pattinaggio che sta all'aria aperta nel centro storico di Tallinn, accanto alla chiesa di San Nicola. Questa chiesa enorme serve anche come importante sala da concerto e fa parte del Museo dell'Arte dell'Estonia, che espone l'arte medievale. Quante volte ci ho ascoltato i canti gregoriani oppure del jazz! Ma il pattinaggio è andato bene, non sono caduta neanche una volta:) e poi mi sono ricordata piano piano come si pattina. Avevo anche un'amico con me che mi faceva tanto ridere con il suo "circo sul ghiaccio".



Dopo questo ho incontrato la mia amica pianista all'accademia di musica, un posto dove non ho mai studiato. Conosco bene l'edificio, però, da almeno 12 anni e molti studenti, anche. Non so perchè, ma in qualche modo è successo che la maggior parte dei miei amici sono musicisti. Ovviamente questo fatto mi ha lasciato un'impronta...

Nell'anno 2011 Tallinn è stata una delle due città culturali dell'Europa (l'altra è stata Turku in Finlandia). Stasera questo periodo pieno di eventi è finito ed è stato festeggiato con un concerto particolare che si poteva ascoltare in tutto il centro - un brano nuovo esibito dalle campane di dieci chiese al centro di Tallinn. Immaginate, quanto dovevano esercitare per sincronizzarsi! Mi sà che facevano le prove ogni sera per una settimana... Io ho visto ieri una proiezione sulla chiesa di San Giovanni che accompagnava il suono delle campane. Vi mostro due foto che ho fatto in fretta, sbrigandomi al filobus... e alla fine ho perso la mia fermata! A proposito, in piazza davanti alla chiesà, un giovane ragazzo ha commentato le campane con la parola "anarchia". Ci ha fatti ridere.





Un'altro evento notevole dello stesso programma che si chiamava "Oggetto no 2011" effettuato in Marzo, è stato un poliedro di vetro eretto per tre settimane nella stessa piazza principale. Dalle 8 della mattina fino a tardi era abitato da 336 persone creative e conosciute in Estonia di ogni genere - cantanti, scrittori, compositori, attori, artisti, architetti, etc, uno alla volta. Ognuno aveva un'ora per essere in questa oasi verde e calda (da noi ancora) in mezzo all'inverno freddissimo (quella volta -20 gradi). C'erano sempre molti spettatori che scattavano le foto o semplicemente osservavano i protagonisti. Che bel gesto offrire agli artisti un'ora di fama e riposo allo stesso tempo durante un periodo di crisi, quando la maggior parte dei sussidi per la cultura sono tagliati...




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